Ειδήσεις για τρείς μονές της περιοχής των Χανίων στις αρχές του ΙΖ΄ αιώνα
Part of : Θησαυρίσματα ; Vol.2, 1963, pages 1-35
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1-35
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Notizie su tre monasteri del circondario di la Canea al principio del XVIIo secolo
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Come è noto non esiste uno studio di carattere generale sulla storia dei monasteri dell’isola di Creta. Sull’argomento l’Archivio di Stato di Venezia dispone d ; molto materiale, conservato nella sezione dell’Archivio del Duca di Candia, nei registri e nelle filze del «Senato Mar», nei dispacci e nelle relazioni dei Provveditori.Durante l’ ultimo secolo della dominazione veneziana si segnala uno sviluppo della vita monastica, conseguenza piuttosto di un rafforzarsi della conscienza nazionale che del sentimento religioso, mentre si riscontra da parte della Serenissima una politica di maggior tolleranza in materia di culto verso i cittadini di religione ortodossa. Nei primi trent’ anni del secolo vengono fondati 0 ripristinati numerosi monasteri. Il fatto coincide con il cosiddetto periodo dell’Interdetto e la sopravvenuta tensione dei rapporti tra il papa e la Serenissima.Vengono qui pubblicati 16 documenti inediti, di cui i numeri 1 – 5 trattano del ((monastero della Madonna intitolato Crussopigi» e del suo benefattore Giovanni Chartofilaca, i numeri 6-11 riguardano il monastero di «Gderneto» ed il suo igumeno Metrofani Fassidoni ed I numeri 12 - 16, il monastero di Santa Chiriachi. Circa il monastero di Crussopigi il Gerola ci informa che nel 1611 fu completamente restaurato a spese del «dottor di filosofia e medicina Zuan Chartofilaca», che allora era una delle più eminenti personalità di La Canea. I documenti no 1 - 2 si riferiscono alla domanda del Chartofilaca perchè gli venga concessa la «nobiltà cretese». Il n° 3 riguarda la pratica per la cessione al monastero di Crussopigi di alcuni beni del Chartofilaca. I documenti n° 4 - 5 riportano ancora il Chartofilaca come testimonio in certificati di matrimonio e di battesimo. Questi mori nel 1612.I documenti n° 6-11 riguardano il monastero di Gderneto ed il suo igumeno Metrofani Fassidoni, personaggio noto per i servigi prestati alla marina della Serenissima. Il n° 6 si riferisce appunto alla domanda di servire la Repubblica con allegato il permesso del Patriarcato di Costantinopoli. Nei documenti successivi vien fatta menzione della richiesta alla Serenissima da parte del Fassidoni di un sussidio, data l’ età avanzata, a ricompensa delle sue prestazioni nella marina veneziana e il desiderio che il sussidio alla sua morte venga versato al monastero del Gderneto, cosa che viene concessa per la durata di quindici anni. Questi documenti sono una prova tangibile della politica di tolleranza verso il clero ortodosso seguita da Venezia in questo periodo di fronte al pericolo turco.Nei documenti n° 11-16 si tratta dell’annessione di alcuni poderi al monastero di Santa Chiriachi e della richiesta di approvazione da parte delle autorità veneziane dello statuto del monastero ; sono testimonianze particolarmente notevoli in quanto danno notizie sulle condizioni della vita monastica nell’isola durante gli ultimi decenni della dominazione veneziana.
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