Έγγραφα αναφερόμενα στις έριδες των Ελλήνων της Βενετίας στα τέλη του ΙΕ΄ αιώνα
Part of : Θησαυρίσματα ; Vol.8, 1971, pages 115-187
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115-187
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Documenti riguardanti le controversie dei greci di Venezia alla fine del XV secolo
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24 documenti che vengono pubblicati e commentati in questo studio provengono dall’archivio del Patriarcato di Venezia e si riferiscono a una causa penale (1496 - 1498) contro Andrea Servos da Modone, cappellano greco di San Biagio. Contro di lui erano state presentate delle reiterate denunzie senza alcun risultato. Seguirono infine le congiunte denunzie di Giuseppe Plusiadinos e di Giorgio Kalafatis, nel marzo del 1498, con esito ugualmente incerto.In questo affare sono coinvolti nomi di eminenti greci, copisti e filologi di quell ’epoca, dei quali i più erano noti sostenitori dell’unione delle Chiese o appartenevano anche al gruppo degli ecclesiastici cretesi che godevano del legato del patriarcato latino di Costantinopoli, noto come legato di Bessarione.Gli accusatori del Servos insistettero soprattutto su due punti, cioè sulle pratiche di magia e sulla copia di libri astrologici e sui suoi tentativi di far dipendere la colonia greca di Venezia dal patriarca latino di Costantinopoli, del quale voleva diventare anche legato. Il secondo punto toccava non solo la giurisdizione ecclesiastica del patriarca di Venezia, ma anche gli interessi degli ecclesiastici «uniti», beneficiati dal legato di Bessarione, i quali, proprio nel momento in cui operavano per il ripristino della loro sovvenzione sospesa dal patriarca di Costantinopoli Girolamo Landò, successore di Bessarione, rischiavano di trovarsi sottomessi ad un loro nemico. Poiché d’altra parte i fatti si svolgono proprio alla vigilia della fondazione della Confraternita greca di Venezia (18 novembre 1498), al tempo cioè dei passi e delle trattative per raggiungere questo scopo, le notizie offerte dai documenti pubblicati acquistano un’ importanza tutta particolare.Fra i documenti ci sono due scritti autografi del Servos (n. A' e B'), due lettere autografe di Giovanni Rosso (η. Γ' e Δ'), deposizioni di Giuseppe Plusiadinos (η. Θ' e ΙΘ'), di Giorgio Verghitsis (n. IH'), di Giovanni Grigoropoulos (η. ΙΘ') e di Marco Mussuro (n. KB'). Vengono anche alla luce molti nuovi dati su Arsenio Apostolis, arcivescovo di Malvasia e sul copista Cesare Stratigos.
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