Η εις Ιταλίαν περιπέτεια του Μαξίμου Πελοποννησίου μέχρι της εγκαταστάσεώς του εις Ιωάννινα (1608-1609)

Part of : Θησαυρίσματα ; Vol.6, 1969, pages 113-119

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113-119
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Le peripezie di Massimo Peloponnesiaco in Italia fino a quando si stabilì a Giannina (1608-1609)
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Poche notizie si hanno sul luogo di nascita, sulla vita e sull’attività del teologo e scrittore Massimo Peloponnesiaco. Il presente studio illumina un breve periodo della sua vita ed in particolare quello delle sue peripezie durante il 1608 quando, catturato dai corsari, fu portato in Italia da dove raggiunse Ioannina (1609).Lo studio presenta e commenta una lettera inedita, conservata nell’antico archivio dell’Istituto Ellenico di Venezia, inviata da Massimo a Gabriele Seviros, arcivescovo di Filadelfia. La lettera fu spedita da Livorno a Venezia il 26 febbraio 1609. Da essa si apprende la data esatta della cattura di Massimo da parte dei corsari, come pure quella del suo arrivo in Italia.Dai dati della lettera, in connessione con altri già noti di diversa provenienza, si può stabilire con sicurezza il percorso di Massimo. Da Livorno andò a Venezia (?), di lì a Corfù e da Corfù a Giannina, ove rimase dalla fine del 1609 fino al 1615 almeno. Parimenti risulta evidente che quanto si è fino ad oggi sostenuto sull’andata di Massimo a Iasi (Moldavia) e sulla direzione da lui assunta della locale Scuola Greca non corrisponde alla realtà.
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Περιέχει εικόνα και σημειώσεις, Πίν. Η΄