Οι βαρδιόλες της Ζακύνθου

Part of : Θησαυρίσματα ; Vol.33, 2003, pages 303-310

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303-310
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Con il termine "vardiola” vengono chiamate nel dialetto locale zantiota le piccole standardizzate postazioni di guardia —osservazione lungo i bassi litorali nordorientali di Zante, dal faraglione di San Nicola a nord fino al promontorio Davia a sud. Complessivamente si conservano sei "vardiole ” del genere, cinque dello stesso tipo e una differente. Non c’è dubbio che la parola "vardiola” proviene dal veneziano vardia (— guardia), che è stata trasferita nel greco moderno con lo stesso significato e che ha generato, come sembra, il nostro "vardiola”.Le cinque similari vardiole rimaste, sono costruzioni in pietra a pianta quadrata, delle dimensioni interne di m. 2,80x2,80, con muratura perimetrica dello spessore di 0,50-0,60 m. (tav. 2, 3), e sono coperte da una piramide quadrata anch’essa in pietra (tav. 5). Su ogni fianco della "vardiola” ci sono due feritoie per i fucili, mentre da una parte e dall’altra dell’ingresso sono murati due riliev i, uno con il leone di S. Marco e uno con uno stemma (tav. 4, 6, 7). Tre di queste vardiole si sono conservate intatte (tav. 4, 6, 7), mentre le altre lo sono solo in parte (tav. 10, 11). La sesta vardiola, quella sul faraglione di S. Nicola, ha pianta circolare, ricoperta da una cupola, che è crollata (tav. 12, 13, 14). Appartiene al complesso di un piccolo monastero, i cui resti si conservano sull’isoletta e non ha alcun rapporto tipologico con le rimanenti vardiole. In due delle vardiole conservate esistono due indicazioni cronologiche. La data 176(?) nella vardiola a S. Charalambos e la data 177(?) nella vardiola ad Acrotiri (tav. 19).Peraltro in tre di queste vardiole si conservano tre stemmi dello stesso tipo, che differiscono solo nella loro realizzazione plastica (tav. 15, 16, 17). Dal catalogo degli stemmi delle famiglie nobili di Venezia risulta che questi stemmi appartengono alla famiglia Gherardini (tav. 20), un membro della quale, Claudio Gherardini, fu provveditore a Zante tra il 1768 e il 1770, fatto che coincide perfettamente con i dati cronologici di cui disponiamo.
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