Λόγια και λαϊκά στοιχεία στην κυκλαδική δραματουργία της Αντιμεταρρύθμισης
Part of : Θησαυρίσματα ; Vol.26, 1996, pages 317-329
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317-329
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Lo studio presenta un ’analisi della lingua e dello stile oltre che elementi del dramma religioso Erode o la strage degli innocenti proveniente dalle Cicladi e datato nell’età della Controriforma (si trova nel codice ATIS 57g K. 1302 del Monastero dei Gesuiti di Ano Siros nell’isola di Siros, che verrà edito dall’autore). L’ opera in questione, in prosa, descrive la vita e l’opera di Erode il Grande, la nascita di Cristo, l’epi sodio dei tre Re magi, la fuga in Egitto, l’infanticidio e l’orrenda fine di Erode, in essa i personaggi sono affiancati da figure allegoriche e impersonificazioni (Demonio, l’Invidia, l’Ira, l’Orgoglio) ed è scritto in una lingua mista con molti elementi dotti ed ecclesiastici, ma anche con molti elementi popolari. Si individua un livello linguistico «cicladico-cretese», uno in lingua ecclesiastica ed uno in demotico con alcuni termini non registrati altrove. Negli elementi stilistici sono predominanti il climax
e l’iperbaton cosi come altre complesse figure retoriche e sintattiche. Esistono inoltre diversi proverbi e modi di dire sia dotti che popolari, termini che riconducono alla vita militare, a quella pastorale ed a quella rurale, al tempo, alla vita familiare, al rapporto madre-figlio ed al lamento funebre. Ricco è anche il lessico relativo alla medicina popolare, alla demonologia ed agli animali. Vengono forniti alcuni esempi per una migliore esemplificazione dello stile dramatico.
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