Από τα ερείψιμα σπίτια των Foscarini στην ελληνική γειτονιά της Βενετίας
Part of : Θησαυρίσματα ; Vol.34, 2004, pages 293-307
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293-307
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Nell’Antico Archivio della confraternita di San Nicolò dei Greci, custodito oggi presso l’Istituto Ellenico di Venezia, si conservano i titoli di proprietà del terreno, dove nel XVII secolo si era concentrato e sviluppato l’ elemento greco nella città di San Marco. I documenti sono in pergamena e sono costituiti da un rotolo messo in una teca di stoffa che porta il titolo: Istrumento e scritture delle case acquistate dalli nobili homini Foscarini. Il materiale archivistico si riferisce infatti a case e botteghe in rovina, appartenenti ai fratelli Marco e Lorenzo Foscarini, situate nella contrada di San Antonin, contigue alla chiesa di San Giorgio dei Greci. Nel 1629, la confraternita di San Nicolò decise di acquistare gli immobili, messi dai provveditori di Commun in pubblico incanto, temendo che se le case in rovina, attaccate alla chiesa fossero capitate in mano di altri che volessero fabbricarle, lo spazio attorno la chiesa si sarebbe ancora più ridot
to. Il prezzo della vendita delle case fu stabilito a 9.000 ducati e il Guardian Grande della confraternita, Epifanio Igumeno da Giannina, fu incaricato di versare la somma ai fratelli Foscarini. I confratelli riuscirono a pagare il denaro dovuto, grazie alle commissarie lasciate alla chiesa con testamenti da membri della confraternita, la quale in seguito investì il denaro nella zecca di Venezia.I greci, grazie ai fondi dai quali fu realizzato l’acquisto degli immobili, furono i sottoscritti: Emmanuel Glyzuni, Michail Demarico da Cipro, Giacomo Carvela, Graziosa Cuvlì, Landò Mondano, Thomio Bathà, Giacomo Samariari, Eugenia Flatro Singlitico e Zoto Tsigara. Tramite l’esame del contenuto dei testamenti di questi greci e della loro attività, lo studio presenta un aspetto del percorso storico della confraternita greca di Venezia durante il XVII secolo.
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Notes:
Περιέχει σημειώσεις, Μνημόσυνο Μανούσου Μανούσακα