Μαρτυρίες για τη μουσική στην Κρήτη κατά τη Βενετοκρατία

Part of : Θησαυρίσματα ; Vol.20, 1990, pages 9-169

Issue:
Pages:
9-169
Author:
Abstract:
In questo studio vengono raccolte e commentate notizie provenienti da fonti archivistiche e filologiche, edite ed inedite, sulla musica a Creta durante il dominio veneto, datate dal 1356 al 1659. Nell’introduzione le informazioni vengono esaminate globalmente in una sintesi storica. Si scopre che a Creta sotto dominio veneto, oltre alla continuazione dell’ antichissima tradizione musicale locale, era intensa l’influenza della musica italiana dell’epoca, sia di quella ecclesiastica che di quella secolare. Da testimonianze conservate si deduce che la polifonia aveva iniziato a penetrare a Creta fin dal inizio del XV secolo. É particolarmente interessante che la polifonia influenzò anche la tradizione locale di musica ecclesiastica bizantina: nella seconda metà del XV see. appaiono in modo sporadico anche composizioni polifoniche di musicisti cretesi scritte con notazione bizantina. Parallelamente, con l’aiuto delle autorità veneziane, fiorì anche la mu sica monofonica bizantina. A Creta sono nati e hanno operato nel XVI e XVII see. i più importanti compositori postbizantini di musica ecclesiastica, i quali hanno continuato e rinnovato la tradizione bizantina. Nell’isola centro dell’attività musicale ecclesiastica era la cattedrale cattolica di San Tito nella capitale Candia, dove funzionava dal 1474 anche una scuola di musica. In tutte le grandi chiese della città di Candia e delle altre città dell’isola esistevano organi. E da notare che nella chiesa di San Francesco in Candia il noto organaro dell’epoca Vincenzo Colombi da Casal di Monferrato collocò il suo primo organo conosciuto (1526). Dopo il Concilio di Trento nei seminarii istituiti nelle cattedral i delle tre maggiori città di Creta (Candia, Canea, Rettimo) veniva insegnata ai futuri sacerdoti anche musica ecclesiastica. Organista della cattedrale di San Tito in Candia era Francesco Londariti (1518-1572), il più noto musicista e compositore cretese dell’u ltimo secolo del dominio veneto che, più tardi, diventerà cantore della chiesa di San Marco a Venezia e membro della Hofkapelle del duca di Baviera Alberto V a Monaco, prima di tornare per morire nella sua patria.Ugualmente diffusa era anche la musica secolare, pure essa influenzata dai generi musicali italiani dell’epoca, particolarmente nelle città, nelle manifestazioni pubbliche e nei divertimenti privati. Si conservano molte informazioni sull’uso e sull’ insegnamento di strumenti musicali occidentali nei bassi ed alti livelli sociali delle città cretesi; in generale è testimoniata una assai considerevole inclinazione dei cretesi per la musica e il canto. Esisteva, come sembra, una tradizione di abilità dei cretesi per gli strumenti a fiato. I «piffari» del duca di Creta erano tutti cretesi e c’è testimonianza di piffari cretesi anche fuori Creta, a Ragusa e a Venezia. Cretesi erano pure i musicisti della famiglia De Laudis, che operarono come piffari e come abil i suonatori di altri strumenti a Venezia e a Monaco, ed uno di essi, Francesco De Laudis, è noto anche come compositore. Si tenga presente inoltre che durante l’ultimo secolo della dominazione veneta visitarono Creta anche noti compositori italiani, come Antonio Molino detto Burchiella, Lodovico Zacconi, Giulio Zenaro e forse anche Giandominico La Martoretta. Tutta questa ricca traduzione musicale scomparve dopo l’occupazione turca dell’isola. Rimase solo la musica tradizionale della campagna, che si conserva vigorosa fino ai nostri giorni.
Subject:
Subject (LC):
Notes:
Περιέχει ευρετήριο και σημειώσεις